|
|
La pirogassificazione può essere definita come la conversione termochimica della biomassa in un gas combustibile, attuata mediante la presenza di un agente gassificante (tipicamente aria), attraverso due reazioni termochimiche successive: la pirolisi e la gassificazione.
Durante la pirogassificazione della biomassa i legami chimici a catena lunga vengono scissi in molecole più semplici grazie all’apporto di calore e all’assenza di ossigeno. La generica molecola di biomassa solida viene così trasformata in tre coprodotti:
![](immagini/formula.png)
Gas |
la parte della frazione gassosa composta da molecole più leggere e quindi non condensabili. È costituito prevalentemente da idrogeno, monossido di carbonio, metano, anidride carbonica e azoto |
Liquido |
la parte condensabile (vapori) della parte gassosa sprigionata dalla repentina depolimerizzazione e frammentazione delle componenti cellulosiche ed emicellulosiche. L’insieme di tutte queste varie sostanze idrocarburiche complesse, dotate di un potere calorifico ancora elevato, viene genericamente definita tar o olio di pirolisi |
Solido |
la parte di carbonella o char non reagita, è costituita principalmente da carbonio e dalla cenere originariamente presente nella biomassa |
La quantità relative di questi tre coprodotti dipendono da molteplici fattori, tra i quali l’Heating Rate (velocità con la quale è scaldata la biomassa), l’Equivalence Ratio (quantità di comburente utilizzata nel processo), la temperatura del processo ed altri. Nel nostro reattore i parametri sono ottimizzati per favorire la produzione di syngas.
Grazie all’elevata efficienza del processo, oltre il 90% del contenuto energetico della biomassa viene trasformato e reso disponibile nei prodotti di pirogassificazione.
|